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Parigi

Parigi ritrova la Senna: un tuffo tra clima estremo, eredità storica e innovazione urbana

di Riccardo Pallotta

Agosto 2025. Sulle rive della Senna, tra i riflessi del tramonto e il vociare dei passanti, un gruppo di nuotatori si immerge nell’acqua fresca all’altezza della Bibliothèque François-Mitterrand. Non è una scena da cartolina del passato, ma il volto nuovo di una Parigi che, un anno dopo le Olimpiadi, ha trasformato una promessa in realtà: restituire il fiume alla vita quotidiana dei cittadini. Tre punti balneabili, acque ripulite e infrastrutture rinnovate segnano un cambiamento urbanistico che non riguarda solo lo svago, ma la resilienza climatica di una delle città più dense e calde d’Europa.

Bonifica e caldo da record

Il ritorno alla balneazione non è stato un miracolo, ma il frutto di un investimento colossale: 1,5 miliardi di euro per modernizzare gli impianti di depurazione, eliminare 23 mila scarichi abusivi e costruire, 88 metri sotto la stazione di Austerlitz, un enorme bacino per contenere le acque piovane. «È una riconciliazione simbolica – commenta Dan Lert, assessore alla transizione ecologica – ma anche una questione di giustizia sociale: non deve essere un privilegio potersi rinfrescare in città». Parigi è, secondo The Lancet Planetary Health, la capitale europea dove il caldo è più letale.

Densità urbana, pochi spazi verdi e tetti di zinco arroventati creano un’isola di calore che può superare i 10°C di differenza rispetto alla campagna circostante, soprattutto di notte. Per contrastare questo fenomeno, il Comune ha creato una rete di “isole di fresco” o “rifugi climatici”: fontane, vaporizzatori, spazi ombreggiati, musei e parchi accessibili in meno di sette minuti a piedi, progettati secondo la logica delle Nature-Based Solutions (NBS). Soluzioni con l’obiettivo di garantire che ogni cittadino, in caso di ondata di calore, abbia un rifugio a portata di mano.

Dal traffico ai tuffi nella città spugna

Uno dei nuovi siti balneabili si trova sul Bras Marie, nella zona del Marais, dove fino al 2017 passavano 40 mila veicoli al giorno sulla Voie Georges Pompidou. Ora è un lungofiume pedonale, simbolo della politica anti-auto della sindaca Anne Hidalgo, che punta a eliminare 60 mila parcheggi in superficie entro il 2026 e a piantare alberi in 500 vie. Gli alberi, ricorda Lert, «sono i nostri migliori climatizzatori naturali». Nei prossimi 25 anni, il Comune vuole eliminare l’asfalto dal 40% degli spazi pubblici, restituendo terra e ombra ai quartieri trasformando sempre più la metropoli francese in una città spugna. Ma il nemico non è solo a livello strada.

Due terzi dei tetti parigini sono in zinco, materiale che può raggiungere 80°C sotto il sole. Interventi di isolamento o tinte chiare, comuni in città mediterranee, sono spesso bloccati dalla tutela del patrimonio storico. Progetti come quello della start-up Roofscapes, che ricopre i tetti con pannelli di legno e giardini sospesi, possono abbassare la temperatura di 20-30°C, conciliando tradizione e innovazione. Sotto terra, invece, un’altra rivoluzione: la rete di raffreddamento di Fraîcheur de Paris, che utilizza l’acqua della Senna per climatizzare edifici, musei e uffici. Già la più estesa d’Europa, passerà da 100 a oltre 200 chilometri entro il 2050, includendo scuole e ospedali.

Il futuro dopo Hidalgo

Dal 2007, con il primo Plan Climat, Parigi ha ridotto del 56% l’uso dell’auto, migliorato la qualità dell’aria e riconvertito 650 km di strade in piste ciclabili. Ma la sfida del caldo estremo resta aperta, e nel 2050 la città potrebbe vivere giornate da 50°C. Anne Hidalgo non si ricandiderà nel 2026, lasciando un’eredità fatta di conquiste ecologiche, tensioni politiche e un fiume di nuovo vivo. Chi prenderà il timone dovrà bilanciare innovazione climatica, tutela storica e qualità della vita quotidiana. Intanto, nelle sere d’estate, la Senna è tornata a scorrere non solo sotto i ponti, ma anche tra le braccia di chi ci si tuffa. Un gesto semplice, eppure rivoluzionario, che racconta una nuova relazione tra Parigi e il suo ambiente.

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