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Cambiamento e biodiversità

Biodiversità e cambiamento trasformativo: l’UE spinge la ricerca per un futuro nature-positive

di Riccardo Pallotta

Nel maggio 2025, la Direzione Generale per la Ricerca e l’Innovazione della Commissione Europea ha pubblicato il documento EU-funded research projects: Towards Transformative Change for Biodiversity, una chiamata urgente ad affrontare la cosiddetta “policrisi” che lega la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e l’inquinamento. Al centro della risposta europea c’è il concetto di cambiamento trasformativo, inteso come un insieme di profondi mutamenti nei modi di pensare, organizzare e agire. Un approccio sistemico che mira a invertire il declino della biodiversità e a promuovere un futuro equo e sostenibile.

I vantaggi di una transizione ecologica e il ruolo dell’UE

Il documento evidenzia come un’azione tempestiva a favore della biodiversità non sia solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica. Si stima che possa generare oltre 10 trilioni di dollari in nuove opportunità e creare fino a 395 milioni di posti di lavoro a livello globale entro il 2030. Con oltre la metà del PIL mondiale dipendente dai servizi ecosistemici, la salvaguardia della natura diventa anche una strategia per la competitività a lungo termine. L’Unione Europea si pone come attore centrale di questa transizione attraverso strumenti politici come il Green Deal Europeo e la Strategia per la Biodiversità al 2030, che promuovono un’azione coordinata e multisettoriale. Il Competitiveness Compass, lanciato nel gennaio 2025, ribadisce il legame tra biodiversità, crescita economica e decarbonizzazione, sottolineando la necessità di investimenti pubblici e privati per proteggere il capitale naturale.

Dall’analisi degli impatti alle soluzioni sul territorio di biodiversità e cambiamento

Il documento raccoglie oltre 40 progetti di ricerca finanziati dai programmi Horizon 2020 e Horizon Europe. Si tratta di iniziative che spaziano dall’analisi delle politiche ambientali alle soluzioni basate sulla natura (NbS), dal coinvolgimento degli stakeholder alla trasformazione delle filiere produttive. Ogni progetto contribuisce a costruire le basi scientifiche, operative e sociali per il cambiamento trasformativo richiesto. Alcuni progetti come BAMBOO, BIONEXT o LAND-POLICY mirano a fornire strumenti concreti per integrare la biodiversità nei processi decisionali, modellando gli impatti delle politiche sull’ambiente. Altri, come COEVOLVERS, GoNaturePositive! o NATURESCAPES, promuovono l’applicazione di soluzioni basate sulla natura per creare comunità più resilienti, inclusive e in armonia con gli ecosistemi.

Verso un’economia e una società nature-positive

Progetti come DAISY e PLANET4B esplorano come le innovazioni tecnologiche, sociali e culturali possano generare cambiamenti comportamentali su larga scala. In parallelo, iniziative come PRO-COAST e TransLitigate rafforzano il ruolo delle comunità locali e delle reti civiche nella difesa della biodiversità e nella gestione dei conflitti ambientali. Alcuni progetti affrontano le catene di valore globali, come AFRIFOR, FLORA e RAINFOREST, che indagano l’impatto di produzione e consumo su ecosistemi fragili. Altri, come BioAgora, Biodiversa+ e NetworkNature, operano trasversalmente per costruire ponti tra ricerca scientifica, decisioni politiche e pratiche operative in tutta Europa. Il messaggio della Commissione è chiaro: senza un impegno collettivo e multisettoriale per una trasformazione profonda, non sarà possibile fermare la crisi ecologica in atto. Ma il potenziale esiste. La ricerca europea dimostra che una transizione è non solo possibile, ma già in corso. E che da essa dipende non solo la sopravvivenza delle specie, ma anche la qualità della nostra vita futura.

È la direzione nella quale ci muoviamo ogni giorno come Nature Positive Network, con l’obiettivo di promuovere conoscenza, collaborazione e azioni concrete per un futuro in equilibrio con la natura.

Foto: © M. Bonifacino

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