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Al via la COP16 sulla biodiversità in Colombia

Da oggi fino al 1 novembre a Cali, in Colombia, si svolgerà la 16ma Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (COP16), che vedrà la ampia partecipazione di circa 12.000 persone, ministri, scienziati e operatori, tra cui almeno dieci capi di Stato.

Al centro delle discussioni e dei negoziati della Convenzione, che si interessa di biodiversità a tutti i livelli (ecosistemi, specie e risorse genetiche), ci saranno gli accordi per proteggere la natura e arrestare la distruzione degli ecosistemi, con il fine di tradurre in impegni, piani e strategie concrete i nuovi obiettivi 2030 approvati due anni fa dalla COP 15. Nel 2022, infatti, 196 governi di tutto il mondo hanno approvato il Global Biodiversity Framework di Kunming-Montreal (GBF): un percorso con numerosi obiettivi ambiziosi, tra i quali arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2050 e proteggere almeno il 30% delle terre e dei mari entro il 2030.

Uno dei temi centrali della COP16 sarà quello di definire come reperire le risorse finanziarie necessarie per raggiungere questi obiettivi, individuando impegni concreti del mondo occidentale e delle imprese. Gli stati del sud del mondo premono per istituire un fondo ad hoc.

Un’altra importante area di negoziazione riguarderà i meccanismi di monitoraggio e rendicontazione dei progressi degli obiettivi di biodiversità. La Cop 15 nel 2022 aveva stabilito che i Paesi, su base volontaria, presentassero, per l’appuntamento di quest’anno, i loro piani d’azione e strategie nazionali per la protezione della biodiversità, ma circa l’85% dei Paesi non l’ha fatto, tra i quali anche la Colombia, paese ospitante della conferenza. In regola invece l’Unione Europea, che ha recentemente approvato la Nature Restoration Law, e l’Italia, che ha inviato la sua Strategia Nazionale sulla Biodiversità, approvata nell’agosto del 2023.

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